Da Coca a Iquitos

Uno dei modi più avventurosi per viaggiare dall’Equador verso l’Amazzonia peruana e’ navigare lungo il Rio Napo, imbarcandosi sui mercantili che seguono la rotta Coca (Equador) – Iquitos (Perù). Anche noi siamo stati a lungo attratti da questa avventura, ma l’estrema incertezza sui tempi di attesa e percorrenza, ci ha costretti a rinunciare. Queste sono le informazioni che a fatica abbiamo raccolto, speriamo che possano essere utili ad altri viaggiatori. Coca si trova nella regione nord-orientale dell’Ecuador e ci sono tre modi per raggiungerla:

  • Quito-Coca, 12 ore di bus diretto.
  • Quito-Tena-Coca, consigliamo una sosta a Tena (rafting, canyoning, kayaking, ecoturismo nella foresta amazzonica).
  • Quito-Baños-Tena-Coca, con una sosta a Baños per emozionanti trekking e bagni termali.

Coca, una umida cittadina sorta come base per le esplorazioni delle compagnie petrolifere, e’ il luogo dove tutte le strade finiscono, il viaggio continua sui mercantili lungo il Rio Napo: presso il porto di Coca bisogna cercare un battello diretto a Nuevo Rocafuerte, ufficialmente ogni lunedì e giovedì, ma potrebbero essercene altri. Nel frattempo, e’ necessario ottenere il timbro di uscita dall’Equador sul passaporto presso l’ufficio dell’immigrazione (l’ultimo prima del confine). Il viaggio fino a Nuevo Rocafuerte dura circa 12 ore, ma potrebbe essere interessante programmare una sosta lungo il tragitto (ad esempio, Limoncocha): e’ una delle zone più selvagge dell’Amazzonia, per un lungo tratto il Rio Napo costeggia il Parco Nazionale Yasunì, dove tuttora vivono isolate tribù Huaorani, Tagaeri, Achuar e Siona. Consigliamo di contattare una guida locale prima del vostro arrivo. Da Nuevo Rocafuerte, si può contrattare una canoa fino a Pantoja, il primo villaggio in territorio peruviano, dove bisogna sbrigare le formalità di frontiera. Da Pantoja inizia la parte più dura del viaggio: quattro o cinque giorni consecutivi in barca, fino alla città di Masan, da dove altri viaggiatori consigliano di prendere una moto-taxi fino ad un porto di lanchas (canoe) veloci dirette ad Iquitos, per risparmiare 13 ore di mercantile.

Probabilmente un viaggio lungo ed estenuante, da intraprendere con la dovuta calma per conoscere una parte stupenda di Amazzonia, sicuramente un’avventura.

A Quito

Il paesaggio andino risulta estremamente variabile nel nord dell’Equador: a valli semi desertiche si susseguono colline verdissime. Dopo ore di montagne russe raggiungiamo Otavalo, villaggio che ospita uno dei mercati indigeni più importanti del paese. Proseguiamo verso Quito, la capitale, una gemma sospesa tra le vette innevate dei vulcani andini. Siamo letteralmente conquistati dal fermento socio-culturale che anima la città, in pochi giorni conosciamo molte persone, gente della strada ed artesanos, parliamo con associazioni ONG di cooperazione, volontariato e fondazioni culturali. Entriamo in contatto con nuovi amici che speriamo possano aiutarci a tracciare una rotta verso l’oriente. Casualmente scopriamo il museo etnografico gestito dall’associazione Mindalae, un interessante percorso nel variopinto mosaico delle culture ecuadoriane. Dall’influenza africana della regione nord-occidentale ai gruppi indigeni della selva orientale (Shuar, Siona e Secoya, Achuar, Huaorani), abili artigiani della naturalezza, senza dimenticare la cultura andina (Quechua).

Condor delle Ande artigianato ecuadoriano tradizionale

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