Mondo Maya

Nella penisola dello Yucatan ogni aspetto della vita comunitaria e’ permeato dalla cultura maya. Nonostante la massiccia presenza del turismo, o forse proprio grazie ad esso, tale caratteristica appare a tratti molto evidente… e lo sarà sempre di più quando ci sposteremo verso il Chiapas ed il Guatemala. La lunga storia dei maya si riflette nelle imponenti rovine, nell’artigianato, nella saporita cucina, nei vestiti e balli tradizionali, ma anche nei sorrisi e negli sguardi della gente che conosciamo per strada, allo stesso tempo curiosi e vergognosi. Una storia colma di orgoglio e di amore per la libertà. La verità e’ che dopo 500 anni di subalternanza, il popolo maya ha finalmente l’opportunità di riacquistare la meritata dignità e la consapevolezza di essere portatore di una cultura incredibilmente raffinata, la cui forza e’ dimostrata dal fatto che nelle zone rurali come in quelle turistiche, buona parte della popolazione (compresi i giovani) tuttora parla orgogliosamente la lingua nativa. Essa e’ la migliore condizione perché il popolo maya possa garantirsi la continuità socio-culturale, a discapito delle discriminazioni e dei tentativi di uniformazione che non sono ancora cessati.

Alle volte abbiamo la sensazione che il Messico sia orgoglioso della sua straordinaria diversificazione culturale solo nell’ottica di un cinico miglioramento della propria attrattiva come paese turistico, ma che purtroppo non sia ancora pronto ad accettare fino in fondo l’etica dell’uguaglianza. Peraltro ciò richiederebbe la rinuncia alla continuità nella gestione del potere, probabilmente troppo per le caste che lo esercono da secoli.

Ritratto Maya donna con bambina vestito tradizionale Yucatan Quintana Roo Messico

Tulum, caribe!

Dopo una breve tappa intermedia per visitare l’incredibile sito archeologico di Chichén Itzà (dove abbiamo osservato la ben conservata piramide di Kukulkan, che rappresenta il calendario maya, ed il campo dove si celebrava il tragico juego de la pelota), approdiamo sulla costa caraibica presso il villaggio di Tulum. Purtroppo il fascino del turismo e dei dollari ha già invaso questa zona, rendendola tutt’altro che selvaggia… ma dirigendosi verso la spiaggia si scopre un autentico paradiso. Una striscia di finissima sabbia bianca, palme da cocco ed un mare turchese: proprio il caribe che sognavamo! Questa spiaggia per noi ha rappresentato un piacevole luogo di incontro con pescatori del posto e viaggiatori di lunga data, fra cui alcuni ragazzi italiani. Abbiamo creato subito un bel gruppo, con cui condividere stupende giornate di mare e di festa.

L’esperienza che più ci ha emozionati e’ stata la splendida nuotata con pinne e boccaglio che ci siamo concessi lungo la barriera corallina: un’esplosione di vita acquatica e colori, che purtroppo non possiamo mostrarvi… immaginatevi un immenso acquario tropicale!

Tulum Yucatan Messico spiagge caraibiche barriera corallina

Yucatan: dall’altiplano al caribe

Sistemate in maniera inaspettatamente rapida le “questioni consolari”, abbiamo ricominciato con decisione a viaggiare: da Città del Messico ci siamo spostati direttamente nello Yucatan… dopo aver salutato con rispetto la cima conica ed innevata del mitico vulcano Popocatepetl (5500m), abbiamo affrontato una lunga discesa dall’altipiano fino alla giungla tropicale ed oltrepassato le città marittime di Villahermosa, Ciudad del Carmen e Campeche. In mattinata già costeggiavamo le calde acque del golfo del Messico: un sole rosso, interminabili spiaggie bianche ed il verde della foresta, a ricordarci che finalmente siamo giunti nella terra dei maya… per ora ci riposiamo nella vivace cittadina di Merida, degustando l’eccentrica gastronomia tradizionale, ma i Caraibi sono più vicini che mai adesso!

Città del Messico e resistenza civile

L’impatto con una delle città più grandi del mondo temevamo che sarebbe stato più forte, invece abbiamo scoperto una metropoli addirittura accogliente. Indimenticabile sarà il ricordo di un traffico drammaticamente caotico, senza regole… per fortuna possiamo goderci chilometri di strade senza macchine grazie al bloqueo organizzato dai sostenitori di Lopez Obrador. Sostanzialmente si chiede il riconteggio dei voti espressi dal popolo nella giornata elettorale del 2 luglio. Ma ciò che ci colpisce profondamente e’ la natura pacifica della manifestazione: migliaia di persone provenienti da ogni regione del Messico, occupano ormai da due mesi le principali arterie di comunicazione del centro urbano (Zocalo e Avenida Paseo de la Reforma), cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica. Onestamente l’obiettivo sembra essere fallito, ma rimane la gioia di incontrare tanta gente che crede nelle proprie idee ed instancabilmente organizza concerti, proiezioni di film e documentari, ed ogni sorta di attività artistica (murales, satira…).

Città del Messico e’ una megalopoli estremamente viva e dinamica, dove ovviamente tutti i tremendi contrasti dell’America latina sono esposti al sole e bruciano come ferite profonde… la società si basa su gerarchie che rispettano il colore della pelle e si perpetuano di generazione in generazione: i quartieri più vergognosamente sfarzosi della città sono circondati da sobborghi di baracche, dove l’acqua e l’elettricità sono ancora un lusso per pochi. Ma non c’è rassegnazione, semmai una gran voglia di emergere attraverso l’arte e la fantasia, che qui sembrano trovare strade ed energie inesauribili.

Bambino messicano manifestazione di strada Città del Messico 2006

Teotihuacan

La visita ad uno dei siti archeologici più impressionanti del Messico, ci consente di fare un emozionante tuffo nel passato. Abbiamo ammirato con incredulità la magnificenza delle piramidi (denominate Del Sol y De la Luna), costruite circa 3000 anni fa. Ci hanno colpito la perfezione geometrica e la natura simbolica di queste costruzioni, frutto del continuo desiderio dell’uomo di superare i propri limiti.

Piramide della luna dal cielo Teotihuacan Messico

Popolo nomade del deserto

I deserti hanno sempre stimolato l’istinto di sopravvivenza degli esseri umani e la nascita di culture complesse e misteriose. Noi stessi, che stiamo solo cercando di imparare il mestiere del viaggiatore, abbiamo subito e subiamo il fascino del nulla, della disperata aridità, della sete… e non si tratta di una sfida contro la natura, ma molto di più: e’ il tentativo di avvicinarsi quanto più possibile al silenzio, a ricordi persi nel tempo, ad un’anima “nomade” inibita da uno stile di vita legato alla sedentarietà. Nel cuore del Messico settentrionale innumerevoli gruppi etnici si sono adattati a condizioni di vita estreme, sviluppando culture complesse e abitudini nomadi per domare la forza della natura, vivendo in armonia con essa. Popoli quali i Seri (costa del pacifico), i Tarahumara (Sierra madre occidentale) e gli Huichol (Altipiano Centrale), tuttora abitano territori isolati ed hanno saputo mantenere quasi intatte le loro tradizioni, la cui espressione più simbolica sono complessi rituali, presieduti dalla figura dello sciamano, in cui e’ fondamentale l’uso di sostanze allucinogene (nel caso degli Huichol, il peyote). Dai tempi dei Maya e degli Aztechi, fino alla dominazione europea ed all’invasione mediatica nordamericana, nessuno ha saputo esercitare un’influenza definitiva su queste persone. La storia dei suoi popoli rappresenta il lato più misterioso ed interessante dell’America.

Zacatecas

Zacatecas e’ la città più bella che abbiamo visitato finora, una sorta di museo a cielo aperto dove chiese, edifici e monumenti si susseguono senza soluzione di continuità. Purtroppo e’ triste pensare che tanta bellezza sia sorta grazie al sacrificio di intere popolazioni indigene, che sono state letteralmente mandate all’inferno nelle viscere delle montagne, per riempire le tasche dei ricchi signori spagnoli con quantità inimmaginabili di oro, argento e pietre preziose. Qui ovviamente giungono moltissimi turisti, ma dopo quasi due mesi fa piacere incontrare di nuovo gente che viaggia, per condividere racconti, esperienze e qualche divertente serata. Il mercato della città e’ particolarmente grande ed animato: cresciuto ai bordi di strette calles in cui e’ facile perdersi, e’ il luogo dove colori e profumi si mescolano in un mix inebriante.

Nei giorni successivi ci siamo spostati a Guanajuato, di nuovo una cittadina coloniale simile a Zacatecas, dove il problema del traffico e’ stato risolto grazie ad un ingegnoso sistema di tunnel sotterranei. Per gli appassionati di arte, questa e’ la città natale di Diego Rivera.

Mercato tradizionale di Zacatecas Messico città coloniale

Nuova avventura a Durango

Dalle spiaggie di Mazatlan, il nostro viaggio ha ripreso la sua traiettoria verso l’interno del Messico, lungo un percorso davvero emozionante. Dopo aver attraversato una fascia di lussureggiante vegetazione tropicale, la strada ha preso a salire senza tregua seguendo le ripide vallate della Sierra Madre. Improvvisamente ci siamo ritrovati in un ambiente quasi alpino, circondati da foreste di pini, prati verdi e villaggi di pastori. Uno splendido spaccato di vita messicana, finalmente al di fuori dei confini cittadini: bambini scalzi che giocano con gli animali nel cortile e giovani madri intente a lavare panni o vendere saporiti tamales caserecci.

Salutato per il momento l’oceano, ora ci troviamo nell’Altiplano centrale. La prima sensazione e’ di essere giunti in un Messico radicalmente diverso rispetto alla regione nord-occidentale. Durango, situata a 2000 metri di altitudine, e’ una città fresca e piacevole da visitare passeggiando per le vie del centro storico attorno a plaza de armas.

Preparazione dei tamales Durango Messico Sierra Madre America Latina

Mazatlan e amici messicani

Ultimamente stiamo facendo strani incontri… che avvenga mentre camminiamo per strada, quando siamo seduti al tavolo di un ristorante o più spesso la sera davanti ad una birra, la strategia ormai è infallibile: semplicemente ci lasciamo avvicinare! Il resto è tutto merito della stravaganza messicana. Preferibilmente i nostri amici girano in coppia, ma non ci sono regole di età, sesso o estrazione sociale; immancabilmente risultano degli ottimi bevitori di tecate (già la conoscete, no?). Ogni volta è come sentirsi seduti con persone che si frequentano da una vita, che sanno metterti completamente a tuo agio: le domande sono sempre più incalzanti e personali, ma sono rivolte con una tale naturalezza, che non risultano mai fastidiose. Quando ci accorgiamo che l’argomento Italia (e relativi salari) diventa preponderante, riportiamo la discussione su temi più esotici. In un momento successivo, seguendo una prassi tutta messicana, subentra sempre un elemento di disturbo, un attimo di incertezza o addirittura un evento inquietante a rovinare irrimediabilmente la piacevole atmosfera di complicità.

Benchè queste esperienze durino quasi sempre il breve tempo di una serata, sappiamo perfettamente che sono le persone incontrate sul proprio cammino a colorare di ricordi e divertenti aneddoti un viaggio. Ed il Messico sembra essere molto, molto promettente in questo senso.

Pesce palla Mazatlan Sinaloa Messico Spiaggie Oceano Pacifico

Da Alamos a Mazatlan

Alamos e’ un pittoresco paesino, un labirinto di viuzze ed edifici in stile andaluso, lascito di un passato coloniale… come spesso accade in america latina, i suoi abitanti riscattano le tremende fatiche delle vite precedenti, spese al lavoro nelle miniere, ospitando i turisti nelle casas particulares o piu’ spesso in alloggi di fortuna. Dopo un breve soggiorno in questa localita’, il viaggio e’ ricominciato a tappe piu’ o meno casuali. Abbiamo seguito la costa fino a Los Mochis, dove abbiamo atteso senza molta convinzione il treno diretto a Barranca del Cobre, ed ovviamente siamo riusciti a perderlo. Senza mostrare particolari segni di cedimento, siamo saliti sul bus con direzione Mazatlan… ora ci troviamo in questa cittadina, dove una generosa porzione di costa pacifica e’ contesa tra attivita’ portuali e spiaggie di fine sabbia bianca. La linea del tropico del cancro passa pochi chilometri a nord delle nostre teste: siamo ufficialmente entrati nella fascia tropicale!

Alamos Sonora Mexico foto città coloniale America Latina

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