Ritorno dalla selva e comunita’ zapatiste

Ultima parte. Alle cinque del mattino parte il micro che ci conduce da San Quintin fino a Las Margaritas. Una salita ancora più dura rispetto alla discesa da Ocosingo. Dopo poche ore di strada raggiungiamo il caracol de La Realidad: visto che il nostro autista conosce tutti e si ferma per una sosta, noi ne approfittiamo per parlare con qualche persona e cercare di capire se possiamo fermarci nella comunità. Purtroppo non siamo fortunati e, anche a causa dell’attuale situazione di “alerta roja”, le autoridades non possono riceverci; quindi decidiamo di proseguire. Nei giorni successivi conosciamo una ragazza chiapaneca che lavora presso le comunità (il volontariato qui è generalmente benvenuto) e ci conferma che con gli estranei, la gente reagisce in maniera imprevedibile: se non si viene accettati subito, il rifiuto e’ inesorabile. Dopo quasi dieci ore di viaggio giungiamo a Las Margaritas, una piccola cittadina dove ci fermiamo per la notte: siamo di nuovo catapultati in un mondo di case in cemento, strade asfaltate e macchine… qualcosa di tristemente familiare.

Si conclude un’esperienza indimenticabile nel cuore della vita latinoamericana, siamo distrutti ma esaltati. Pensiamo alla fortuna di poter conoscere in questo modo le comunità indigene della selva. I lavori di asfaltatura della strada che abbiamo percorso porteranno forse qualche lieve cambiamento nella vita delle persone che abitano questi luoghi, ma sicuramente rovineranno per sempre l’atmosfera autentica che abbiamo respirato… quanto e’ precario l’equilibrio tra progresso e mantenimento delle tradizioni popolari?

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