Los Chachapoya furono una delle culture pre-incaiche più misteriose ed indipendenti. Vissero nelle isolate ed aspre valli attorno a Chachapoyas, capitale del dipartimento Amazonas. Iquitos e’ lontana anni luce da questi luoghi, ma gli immensi fiumi ci indicano la direzione verso l’Amazzonia. I Chachapoya seppero adattarsi ad un ambiente ostile, costruendo città fortificate (Kuelap) e necropoli di sarcofagi abbarbicate sulle sponde delle montagne (Karajia). Le numerose mummie che negli ultimi anni sono state scoperte, visto il crescente interesse per questa civiltà, narrano la storia di un popolo di guerrieri (“Guerreros de las Nubes”), abili agricoltori ed architetti. Kuelap, la cittadella fortificata dei Chachapoya, e’ un esempio della loro abilita’, seconda solo a Machu Picchu per maestosità, ancora quasi sconosciuta. Kuelap fu eretta intorno al 700 d.C, su un dirupo a 3000 metri di altitudine e tuttora mostra in tutta la loro imponenza le mura difensive, lunghe centinaia di metri ed alte fino a 20. Manuél ci guida nel mondo Chachapoya e le loro case a pianta circolare, dai tetti a punta di paglia. Complessi riti cerimoniali, che prevedevano il sacrificio di animali (lama), veneravano la figura del dio Sole.
Dal confine a Chachapoyas
La regione andina del Perù settentrionale e’ un luogo polveroso ma altrettanto interessante: essendo una rotta ignorata dal turismo, troviamo qualche difficoltà negli spostamenti. Tutto e’ ampiamente ripagato dalla selvaggia bellezza dei luoghi che visitiamo. Da San Ignacio percorriamo in colectivo una strada tremendamente dissestata, fino a Jaén. Un centro commerciale assai movimentato, città di passaggio tra la costa ed il bacino amazzonico, seppure quasi privo di vie di comunicazione affidabili. Il giorno successivo, non senza difficoltà e colpi di scena, proseguiamo il viaggio verso il desertico villaggio di Bagua e quindi San Pedro Ruiz, seguendo una tenue traccia polverosa, sul fondo di canyon scavati dal Rio Marañon ed i suoi affluenti. Nella notte giungiamo a Chachapoyas.