Il traghetto solca silenzioso il mare calmo quando all’improvviso, dopo aver seguito la frastagliata costa dell’Albania e costeggiato l’isola di Corfu, vira verso la baia di Igoumenitsa. Una mattinata fresca, il traghetto attracca con un leggiero ritardo e subito comincia il viaggio. La strada corre veloce su scoscese colline, si inerpica sui fianchi di montagne ricoperte da verdi pinete ed infine ridiscende a perdifiato verso Ioannina. Ci attrae la tranquilla passeggiata lungo il lago e ci sorprende l’anima meticcia di questa città dove agli odierni turisti europei e balcanici, si mescolano un lontano ricordo di mondo arabo ed una più attuale misticità ortodossa. A ricordarcelo il profumo delle stradine di Ioannina, dove ancora si vendono dolcetti arabi, spezie e prodotti di artigianato in argento, come in un suk mediorientale. A sovrastarci una spianata, che fu reggia e tuttora tomba di Ali Pasha il sovrano ottomano di Ioannina, dove coesistono minareti e chiese ortodosse, in un contrasto architettonico e culturale che ci avvicinano inaspettatamente ai confini orientali dell’Europa.
Ancora alcune ore di viaggio e lo spettacolo naturale dei monasteri di Meteora, si apre ai nostri occhi, lasciandoci senza parole. I monaci del monastero di Varlaam ci guardano con distacco mentre saliamo le scale a strapiombo sulle formazioni rocciose monolitiche, che ci spiegano essersi formate come il risultato di erosione fluviale.
Suggerimento di viaggio: Camping Vrachos Kastraki, Monasteri di Meteora.