Parco Nazionale Cotopaxi

Per caso, esattamente di fronte al ponte che è la porta d’ingresso della cittadina di Latacunga, un ragazzo ci fa cenno di salire sul suo bus sgangherato. E’ mattina presto, inizia il viaggio verso la cima innevata e perfettamente conica del vulcano Cotopaxi. La strada sale inesorabilmente: tremila, quattromila, cinquemila metri, il paesaggio è di quelli che tolgono il respiro. Il silenzio è padrone di queste lande ventose, abitate dagli animali che meglio hanno saputo adattarsi al duro clima andino (alpaca, condor, puma, cavalli selvatici ed ungulati di piccola taglia). Per un attimo sogniamo di salire in cima al cratere del Cotopaxi per poter dominare un orizzonte sterminato, ma ascendere al vulcano attivo più alto del mondo non è un’avventura che si organizza in cinque minuti… alcuni cavalli, fieri della loro libertà, ci seguono sospettosi mentre camminiamo attorno alla laguna Limpiopungo. Tre giganteschi condor delle Ande accarezzano la cima persa nelle nubi del vulcano Rumiñahui, inseguendo un sole caldo ed accecante (davvero il dio Inti nella cultura incaica) che tenta invano di aprirsi una breccia nella coltre nebbiosa.

Sulla strada del ritorno passiamo presso il villaggio Saquisili, sede ogni giovedì di uno dei mercati più colorati dell’Equador.

Nevaio del Cotopaxi vulcano Parco nazionale alpinismo Ande Ecuador